La G League serve esattamente a questo: mettere minuti nelle gambe, ritrovare ritmo e confidenza sul parquet e mettere in mostra le proprie doti contro avversari di livello più basso rispetto a quelli NBA. Nico Mannion, consapevole nel momento in cui ha firmato un two-way contract di poter essere impiegato anche con i Santa Cruz Warriors, non si è lasciato abbattere dal confinamento nella bolla di Orlando in G League, ma ha vissuto l’esperienza come il modo per poter finalmente far capire allo staff tecnico di Golden State di che pasta è fatto.
Fonte: Sky Sport
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