Inghilterra, anche l’Occhio di Falco può sbagliare

Fine primo tempo. Calcio di punizione dello Sheffield, Oliver Norwood batte col destro a giro dalla sinistra, fuori area. La palla, a effetto, va verso l’incrocio dei pali. Il portiere dell’Aston Villa Orjan Nyland si tuffa ma finisce dentro la porta, provando a non far varcare la linea al pallone, che poi spinge fuori dalla rete allungando al massimo le braccia. Secondo alcuni giocatori degli ospiti, la palla ha chiaramente varcato la linea. Protestano. Ma l’arbitro Michael Oliver – quello “col bidone al posto del cuore” di Real-Juve 1-3, il rigore al 90esimo per i madridisti e l’espulsione di Buffon – non riceve alcun “bip” sul suo orologio dall’Occhio di Falco. E fa proseguire, senza andare al Var.

Invece era gol. La palla era entrata effettivamente tutta, e lo si vede piuttosto chiaramente dai replay in video. Furia di presidente, allenatore e giocatore dello Sheffield, per un errore che potrebbe rivelarsi decisivo a fine stagione. Ma come è potuto accadere che la “goal line technology” potesse commettere un errore così marchiano?

L’azienda dell’Occhio di Falco si è scusata immediatamente: “È la prima volta in 9mila partite che succede una cosa simile”. Secondo le loro analisi, la goal line technology stavolta ha fallito perché, per una rarissima combinazione, tutti i calciatori in campo erano in una posizione e postura tale che sono riusciti a oscurare e ingannare l’occhio delle ben sette telecamere che compongono l’Occhio di Falco. Non è chiaro se un incidente simile possa riaccadere in futuro. Ma l’episodio è allarmante, e a questo punto un doppio controllo con il Var e soprattutto l’occhio umano potrebbero rivelarsi l’unica vera certezza.

Fonte: Repubblica.it